Nuova puntata nella vicenda del gruppo Da Vinci. La notizia circolava tra gli espositori ai Saloni WorldWide di Mosca: c'è un nuovo socio cinese per il piccolo impero dell'arredo di lusso con una rete di una ventina di negozi in tutta l'Asia, per l'80% con marchio di provenienza made in Italy. La coppia di imprenditori di Singapore Doris e Tony Phua, titolari di Da Vinci, ha aperto le porte del capitale a Zheng Xiankun (nella foto, scattata in un albergo milanese), tycoon del settore immobiliare originario dell'Heilonjiang, provincia estrema della Manciuria ai confini con la Russia. L'annuncio è stato dato in Italia, in occasione di un incontro tra i Phua e i fornitori brianzoli. Zheng è un cliente di Da Vinci da circa sette anni che ha deciso di entrare al 50% nel capitale garantendo il buon fine di venti milioni di commesse incagliate a causa delle indagini condotte dal governo cinese sulla rete dei negozi dell'arredo di lusso. Da Vinci è stato accusato di vendere prodotti con una falsa provenienza e Il Sole 24 ore se ne è occupato (si possono scaricare gli articoli qui sotto) perchè parte dei prodotti è realizzata in Italia, anche nel distretto brianzolo. Le indagini sono in corso in Cina. Abbiamo incontrato Zheng Xiankun a MIlano che si è detto entusiasta di occuparsi del futuro di Da Vinci. C'è da esserne certi: la storia di da Vinci continua. Alla prossima puntata.
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