42 milioni, secondo il rapporto statistico annuale dell’Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), – "Global Trends" –
pubblicato oggi 17 giugno, le persone costrette alla fuga da guerre e persecuzioni alla
fine del 2008. Questa cifra è dovuta ad un brusco rallentamento dei rimpatri e
ad una maggior durata dei conflitti, risultante in forme di esilio protratto. Il
numero totale comprende 16 milioni di rifugiati e richiedenti asilo e 26 milioni
di sfollati all’interno del proprio paese.
Secondo il rapporto dell’UNHCR l’80% dei rifugiati del mondo si trova nei
paesi in via di sviluppo, così come la stragrande maggioranza degli
sfollati – una popolazione nei confronti della quale cresce l’impegno
dell’UNHCR. Molte persone sono in esilio da anni senza la prospettiva di una
soluzione.
Sebbene la cifra totale di 42 milioni sia minore di 700 mila unità rispetto
all’anno precedente, i dati provvisori del 2009, non rappresentati nel rapporto,
riflettono già un mutamento di tendenza.
"Nel 2009 abbiamo già assistito a un consistente movimento forzato di
popolazioni, principalmente in Pakistan, Sri Lanka e Somalia," ha detto l’Alto
Commissario António Guterres. "Se alcune forme di fuga possono avere breve
durata, altre possono durare anni e perfino decenni in attesa di una soluzione.
Sono diverse le situazioni di popolazioni sradicate da ormai molto tempo: in
Colombia, Iraq, Repubblica Democratica del Congo e Somalia. Ciascuno di
questi conflitti ha inoltre generato rifugiati che hanno oltrepassato le
frontiere".
Almeno 5,7 milioni di rifugiati vivono in un vero e proprio limbo
. Si
tratta di 29 differenti gruppi composti da oltre 25 mila rifugiati ciascuno che
sono in esilio da più di cinque anni in 22 paesi senza che vi sia ancora per loro
alcuna prospettiva per una soluzione immediata.
Sono circa 2 milioni i rifugiati e gli sfollati che sono potuti tornare a casa nel
2008, un numero inferiore rispetto all’anno precedente. Il
ritorno a casa dei
rifugiati (604 mila rimpatriati) è calato del 17%, mentre per gli sfollati (1,4
milioni) il calo è stato del 34%. Il rimpatrio, tradizionalmente considerata la
soluzione durevole più diffusa per i rifugiati, ha raggiunto il secondo livello più
basso negli ultimi 15 anni. Questo declino riflette in parte il deterioramento
delle condizioni di sicurezza principalmente in Afghanistan e Sudan.