In viaggio con gli alieni che andavano Alla Merica/1

Manzari_ellis_island

Confesso, non ho resistito alla tentazione. Dovrei parlare di nuove migrazioni e,  invece, mi sono messa sulle tracce degli zii emigrati negli Stati Uniti. Come? Navigando sul sito www.ellisisland.org che vanta 3,5 milioni di testimonianze di quei 22 milioni di aliens (ho scoperto che nei formulari da compilare all’arrivo, a New York, erano definiti così, alieni) che hanno lasciato l’Europa negli anni dal 1882 al 1924 sbarcando a Ellis Island a bordo di 800 navi. Non potevano non esserci anche loro. Il mio punto di partenza è stata questa foto di nozze degli anni Trenta alla quale tengo molto e che trovo bellissima: cartonata, con la base estraibile, fatta apposta per essere tenuta in bella mostra su un comò. Guardare per credere. E’ il matrimonio di Giuseppe Manzari con la promessa sposa di cui so che si chiamava Cora e che era una compaesana conosciuta lì, moglie e 

buoi…. La foto di gruppo, scattata in uno studio fotografico di Auburn (New York State) è stata recapitata a casa di mia nonna materna Carmela, la sorella minore che, invece, era rimasta a Casamassima, piccolo comune agricolo a venti chilometri da Bari, solo perchè aveva avuto la fortuna di essere la penultima di una schiera di nove figli. Otto, perchè il maggiore era morto giovanissimo. Quella foto era la prova che i suoi tre fratelli, Giuseppe detto Peppino, lo sposo, nella foto, Giacomo il maggiore (alla sua destra) e Lorenzo, il più giovane dei tre (in alto a sinistra, guardando il gruppo, in piedi) stavano bene. Che ce l’avevano fatta, a poco più di un decennio dall’arrivo Alla Merica, come la chiamavano loro. Della Merica ricordo gli enormi bauli con gli spigoli di ottone lucido tempestati di etichette colorate nei quali mia nonna teneva le coperte invernali che odoravano di naftalina. Erano un’altra testimonianza, un’altra traccia. Ma perchè i fratelli Manzari erano partiti affrontando un Mare che tutto era fuorchè Nostrum?