Rita Fatiguso
La nostra vita dipenderà dai colori di un semaforo? Inutile chiederselo, è già così. In Cina, il Paese dove è scoppiata la pandemia, si fanno le prove generali di ritorno alla normalità.
Succede a Shanghai, dove un’associazione di categoria ha appena ripreso gli incontri mensili dei soci al ristorante con l’avviso che vedete nella locandina. Prenotazioni di rigore ma solo per chi ha il QR verde.
Ci riferiscono che l’incontro è andato benissimo, una quarantina i partecipanti. Ultrafelici di aver rimesso il naso fuori da casa. Finalmente liberi dalla quarantena!
La libertà di movimento è legata a un codice QR sul cellulare che testa tre diversi livelli di salute. Il colore verde, come in un semaforo stradale, dà via libera al passaggio dall’online all’offline.
Dovremo rassegnarci, quando sarà finita, a rivelare il nostro stato di salute se vorremo tornare a una vita sociale. Non solo in Cina, ma anche nei Paesi occidentali si studiano strumenti analoghi, per contemperare la ripresa con la tutela della salute di tutti.